Nato nel 1991 a Padova, Andrea Samory vive a Tokyo, Giappone
La pratica di Andrea Samory si concentra sulla relazione tra materia biologica e lo stereotipico concetto di natura.
La sua ricerca si riferisce a una realtà parallela in cui gli esseri sono contemporaneamente virtuali e reali, vivi e morti, naturali e artificiali, biologici e minerali. Immagini familiari e confortanti vengono sistematicamente alienate dal proprio idealizzato contesto, creando una natura artificiale terrificante, sconcertante, corrotta.
Le molteplici tecniche utilizzate combinano polimeri sintetici industriali con piante viventi, materiali cinematografici SFX con terra e pietra, render digitali con realtà stampate in 3D.